EMILIANO FELLER:
L’uovo extra fresco, una nuova opportunità
In
questa breve presentazione percorreremo le motivazioni aziendali e le
logiche di mercato che hanno condotto la Centrale del Latte ad
effettuare un allargamento della propria gamma prodotti, per giungere
alla commercializzazione dell’uovo extra fresco.
La
missione aziendale è quella di soddisfare il bisogno alimentare del
consumatore offrendo qualità nell’ alimentazione, operando nel
settore del freschissimo.
Il
latte fresco pastorizzato rappresenta per l’ azienda il «core
business», creando e garantendo un diretto rapporto fra il mondo della
produzione e il consumatore.
La
qualità dei nostri prodotti, non è solo in funzione di parametri
chimici o microbiologici, ma anche capacità di organizzare un sistema
logistico efficace, in grado di mantenere e garantirne la miglior
freschezza.
La
Centrale del Latte dispone di un sistema organizzativo in grado di
servire in poche ore ben 500 punti vendita, tutti i giorni, domenica
esclusa, sul territorio provinciale.
Il
mercato nazionale dell’uovo si presenta di dimensioni rilevanti, pari
a circa i 2,5 miliardi di uova consumate in un anno. Di queste circa il
60% è attribuibile al consumo diretto, mentre il rimanente è destinato
alla trasformazione.
Nell'ambito
del consumo diretto circa il 70% viene consumato senza ulteriori
preparazioni, mentre il 30% viene elaborato ulteriormente (dolci, torte,
ecc).
L'andamento
dei consumi in Italia è stabile, sia pur inferiore ad altri paesi
europei, presentando ad esempio rispetto alla Francia, una differenza
del 25%.
Il
consumatore italiano dimostra attenzione per la qualità e freschezza
dell’uovo.
Infatti,
emerge un comportamento di acquisto che è caratterizzato da un elevata
frequenza di approvvigionamento: almeno il 54% degli acquisti avviene
settimanalmente, con una media generale di ben 3,2 acquisti al mese.
Si
caratterizza pertanto un bisogno dei consumatore di approvvigionarsi
con piccole quantità, con elevata frequenza, per garantirsi la migliore
freschezza del prodotto.
La
confezione preferita è quella da 6 uova, per il 94% degli acquisti.
Il
luogo di acquisto elettivo è collocato nell'ambito della distribuzione
moderna (85%) mentre il negozio tradizionale pesa per il 15%.
Inoltre,
il settore non ha sviluppato negli ultimi anni investimenti pubblicitari
di rilievo e le marche non giocano un ruolo importante nel sistema
competitivo.
L'obiettivo
aziendale della Centrale del Latte, è così riassumibile: «rendere
disponibili al consumatore un prodotto di marca, allineato alle attese
in chiave di freschezza, qualità, igienicità ed origine».
Nell’uovo
extra fresco vengono esaltate tutte le caratteristiche qualitative,
organolettiche ed igieniche dei prodotto. La caratteristica saliente
della categoria extra, per rispondere ai requisiti stabiliti dal Reg.
Cee n. 3300/94, risiede nella durabilità del prodotto: per essere
definito extra fresco l’uovo non può essere commercializzato oltre il
settimo giorno dalla data dell’imballaggio.
L’uovo,
come il latte fresco, è un alimento microbiologicamente delicato.
L'esperienza
della Centrale del Latte, nel controllo della qualità e nella
valutazione preventiva dei rischi, è stata di grande utilità per
questo progetto. Un sistema integrato gestisce controlli in tutta la
filiera produttiva.
CARLO PEDROLLI: L’uovo fresco nella moderna
alimentazione
L’uovo
ha sempre mosso pareri e sentimenti contrastanti negli ultimi decenni;
si è passati dai considerarlo uno dei prototipi, assieme al latte e
derivati, di un’alimentazione paesana e tradizionale, al considerarlo
invece come un alimento ricco in grassi e soprattutto di colesterolo e
pertanto da bandire dalle nostre mense.
Nella
realtà, tuttavia in Italia il consumo annuale è di circa 217 uova pro
capite, dei quali 138 tali e quali e 79 sotto forma di lavorati.
Fa
parte del bagaglio di nozioni comuni suddividere l’uovo nelle sue tre
componenti.
1.
Il guscio è costituito per il 93,7% da carbonato e fosfato di calcio,
per l’1,4% da carbonato di magnesio e per lo 0,8% da fosforo sotto
forma di anidride fosforica.
Il
guscio ha importanti funzione nella salvaguardia delle proprietà
nutrizionali ed igieniche dell’uovo, ma essendo scartato
nell'alimentazione ha scarsa importanza pratica dal punto di vista
nutritivo.
2.
Albume: il suo valore nutritivo è legato soprattutto alle proteine: l’ albume rappresenta il 66% dell’uovo deprivato dal guscio.
L’ovoalbumina
è il prevalente costituente proteico dell’albumina; essa è una
glicoproteina ad alto valore biologico perché contiene tutti gli
Aminoacidi (Aa) essenziali e (Aa) solforati.
Fra
le vitamine l’ albume contiene piccole quantità di riboflavina e
niacina e fra i sali minerali, piccole quantità di ferro, fosforo,
calcio; invece alte quantità di sodio e potassio.
3.
Tuorlo: è assai ricco in lipidi (grassi) ma soprattutto in lipidi
complessati con proteine (lipoproteine). Ricco anche in fosfoproteine e
sali minerali; rispetto all’albume è più ricco in ferro e calcio.
Le
proteine del tuorlo sono di alto valore biologico. Vediamo la
composizione del tuorlo per quanto riguarda gli acidi grassi per 100 g di
parte edibile:
Composizione
del tuorlo, % in acidi grassi
Saturi
|
Miristico
|
0,09
|
|
Palmitico
|
7,00
|
|
Stearico
|
2,36
|
Monoinsaturi
|
Palmitoleico
|
1,22
|
|
Oleico
|
11,54
|
Polisaturati
|
Linoleico
|
3,42
|
|
Linolenico
|
0,45
|
Il
tuorlo è assai ricco di vitamine liposolubili:
Vit
A (o retinolo): è sotto forma di carotenoidi (che danno il
caratteristico colore arancio al tuorlo stesso; è contenuta nella misura
di circa 650 mcg e tal quantitativo diminuisce per ossidazione con l’invecchiamento
dell’uovo stesso (importanza quindi della freschezza dell’uovo).
Vit
E: il quantitativo varia a seconda del mangime usato nell'allevamento.
Vit
D: il quantitativo dipende dall’esposizione della gallina al sole. Il
contenuto nel tuorlo di vitamine idrosolubili (B1, riboflavina e niacina)
è assai scarso.
Quanto
colesterolo è contenuto nell’uovo? Possiamo dire che tutto il
contenuto di colesterolo dell’uovo sia contenuto nel tuorlo, dal
momento che l'albume ne contiene solo delle tracce; una recentissima
posizione ufficiale dell’AHA (American Heart Association), la più
importante associazione cardiologica americana, ha rettificato il
contenuto di colesterolo totale per ogni uovo di pezzatura medio -
grande che viene valutato fra i 213 e i 220 mg (fino a pochi anni fa si
riteneva 274 mg/uovo).
Prima
di discutere sul contenuto in colesterolo dell’uovo e delle sue
implicazioni nei confronti delle persone sane e affette da
ipercolesterolemia, vediamo ora quali sono le indicazioni alimentari che
abbiamo da un importante istituzione cardiologica americana e che sono
rivolte alle persone definite «sane».
Raccomandazioni
dietetiche per soggetti americani sani AHA (1999)
Grassi
totali assunti
|
<=30%
delle calorie totali
|
Grassi
saturi
|
8-10%
delle calorie totali
|
Acidi
grassi polinsaturi
|
10%
delle calorie totali
|
Acidi
grassi monoinsaturi
|
15%
delle calorie totali
|
Colesterolo
|
<300
mg/die
|
Sodio
|
<2.400
mg/die
|
Carboidrati
|
55-60%
delle calorie totali(>CHO complessi)
|
Inoltre
sempre secondo l’AHA, le calorie devono essere tali da raggiungere e
mantenere un adeguato peso corporeo.
Tenere
presente che queste linee guida non riguardano i singoli alimenti, ma il
loro insieme e tale insieme va considerato nell'ambito di svariati
giorni.
La
AHA afferma che un uovo intero grande contiene da 213 a 220 mg di
colesterolo, che è circa il 74% dell’introito di colesterolo
giornaliero suggerito (che non dovrebbe superare i 300 mg/die).
Sempre
la AHA, che fino a pochi anni fa suggeriva il consumo di tre uova
settimana nel soggetto sano esente da patologia cardiovascolare, fino a
quando si pensava che l’uovo intero contenesse 274 mg di colesterolo,
ora che si è definito che ne contiene 213 mg, ne permette n. 4 la
settimana.
D’altra
parte le linee guida per una sana alimentazione italiana (Istituto
Nazionale della Nutrizione 1997) parlano di n. 2 uova alla settimana
(nel soggetto sano).
Conclusione:
dal punto di vista nutrizionale l’uovo, nella sua componente edibile,
ossia l’ albume ed il tuorlo, è ricco sia di materiale proteico di
alto valore biologico, che di grassi di ottima composizione con una
notevole presenza dell’acido grasso monoinsaturo molto in voga al
giorno d’oggi, l’ acido oleico, che è il costituente principale
dell'olio di oliva, nonché di sali e di oligoelementi.
Parlando
di colesterolo, si è fatto in modo che il colesterolo sia stato
considerato il grande nemico da sconfiggere nelle campagne di
prevenzione della cardiopatia coronarica; ciò ha tuttavia indotto anche
delle pericolose semplificazioni, ingenerando l’equivoco della
inutilità ed anzi della pericolosità del colesterolo alimentare «sic
et simpliciter».
Si
è tuttavia dimenticato troppo spesso che:
1
. il colesterolo alimentare rappresenta circa il 30% del pool di
colesterolo contenuto nell’organismo; il restante è di produzione
endogena, prevalentemente epatica;
2.
il colesterolo è un composto iniziale per la sintesi di tutti gli
ormoni steroidi (come gli ormoni sessuali maschili [ e femminili [ed
altri]);
3.
all’interno del colesterolo totale, esiste una frazione detta
colesterolo LDL, la cui concentrazione è direttamente proporzionale
all’incidenza di cardiopatia coronarica, ma vi è anche una frazione,
detta colesterolo HDL, che ha un significato di protezione e la cui
concentrazione è quindi inversamente proporzionale all’incidenza di
cardiopatia coronarica; per inciso il colesterolo HDL viene ridotto
dall’inattività fisica e dal fumo di sigaretta.
Sembra
quindi evidente che, per lo meno per le persone sane l’uovo non
rappresenti di per sé un pericolo alimentare, ma anzi rappresenti
un’opportunità di ricevere accanto a proteine di alto valore
biologico e grassi all’interno dei quali monoinsaturi prevalgono in
modo significativo, anche un notevole quantitativo di sali minerali e
vitamine liposolubili.
La
freschezza dell’uovo garantisce anche la salubrità microbi ologica
dell’uovo stesso, rende assai improbabile una sua contaminazione, ne
migliora le proprietà organolettiche. Non va inoltre sottaciuta
l’importanza del rapporto qualità-prezzo di quanto l’uovo ci
fornisce.
MARCO ZOLLER: Controlli
ufficiali nella filiera produttiva
Sulla
commercializzazione delle uova si sono susseguite Direttive e
Regolamenti CEE con modifiche ed integrazioni dalla prima
regolamentazione, recepita con legge 419/71 e D.M. 19/10/71, siamo
passati ai Reg. CE 1907/90 e 1274/91.
Il
primo è stato modificato dal Reg. 2617/93; il secondo dal Reg. 2221/92
e dai Reg. 3300/93 e 1259/94.
Queste
norme riguardano solo le uova di gallina, con esclusione delle uova da
cova che sono regolamentate da altre normative.
Il
produttore può consegnare le uova ai raccoglitori, ai centri
d’imballaggio, all’industria alimentare e all’industria non
alimentare.
I
centri d’imballaggio classificano e imballano le uova.
Sono
autorizzati dal MIRAAF e dalla Legge 283/ 62 art. 2 e devono essere
dotati di tutti i requisiti previsti.
Le
uova vengono classificate in categorie di qualità e di peso:
—
Cat. A o uova fresche (camera d'aria non sup. a 6 mm), tra queste le A
extra (camera d'aria non sup. a 4 mm e da consumare entro 7 giorni);
—
Cat. B o uova di 2 qualità conservate, refrigerate (camera d'aria non
sup. a 9 mm);
—
Cat. C: possono essere cedute solo a industrie alimentari e non
alimentari.
Le
uova sono commercializzate in grandi imballaggi, in piccoli imballaggi o
sciolte.
Il
commerciante al minuto deve presentare le uova separatamente per
categorie di peso e qualità.
Le
uova sciolte devono riportare su di un cartello ben visibile tutte le
indicazioni previste sulle fascette o etichette. Tra queste: il nome e
il numero del centro di imballaggio, le categorie di qualità e di peso,
la data di durata minima (da consumarsi preferibilmente entro il) e le
raccomandazioni per una corretta conservazione domestica.
Le
fascette sono dispositivi di etichettatura da apporre sugli imballaggi
delle uova. Sono di diverso colore:
a)
Fascetta bianca con stampa in nero: uova cat. A e B;
b)
Fascetta gialla con stampa in nero: uova destinate all’industria
alimentare;
c)
Fascetta rossa con stampa in nero: uova destinate all’industria non
alimentare.
La
decisione 94/371 CE (20/06/94) stabilisce in particolare che le uova
devono essere consegnate al consumatore entro 21 giorni dalla
deposizione e quindi la data limite di vendita corrisponde alla data di
durata dell’uovo anticipata di una settimana.
Devono
inoltre essere fornite al momento dalla vendita al consumatore tutte le
informazioni sulle norme igieniche da rispettare. Inoltre stabilisce che
negli esercizi di alimentazione collettiva compresi i ristoranti si
possono utilizzare solo uova confezionate in piccoli o grandi imballaggi
oppure ovo prodotti.
Disposizioni
sanitarie: la legge 283/62 e il suo Reg. di esecuzione 327/80 riguarda
il rilascio dell'autorizzazione sanitaria, i requisiti igienicosanitari
e le norme per il personale addetto alla manipolazione delle uova nei
centri d’imballaggio e nei depositi.
Le
circolari del Ministero della Sanità 227 del 15/ 12/64 e 89 del
19/06/72 definiscono cosa si deve intendere per uova fresche e sane e la
vigilanza che va attuata lungo tutta la filiera di produzione
dell’uovo.
Devono
essere prodotti in allevamenti controllati, in possesso di determinati
requisiti, sottoposti a controllo veterinario nei riguardi soprattutto
delle salmonellosi del corretto impiego di determinate sostanze
medicamentose o chimiche che possono dare residui e accumulati nei
prodotti (uova-carni) con grave rischio per la salute del consumatore,
specialmente quando non vengono osservati i tempi di interruzione e le
corrette modalità di somministrazione. Quindi vanno rispettati i tempi
di interruzione dall’ultimo eventuale trattamento terapeutico e si
ricorda il divieto di detenere e somministrare sostanze ad azione
ormonale o antiormonale.
Va
controllato lo stato degli automezzi abilitati al trasporto, per
assicurare che posseggano i requisiti igienici affinché le uova vengano
protette dall’azione degli agenti atmosferici.
Importante
pure la vigilanza nei locali di raccolta, di imballaggio e
confezionamento.
Per
una corretta applicazione di questi controlli, nei depositi, nei centri
di imballaggio e negli spacci di vendita, vanno effettuati prelievi di
campioni da sottoporre alla speratura per verificare eventuali
modificazioni delle caratteristiche previste, per valutare lo stato di
freschezza e per verificare la presenza sul guscio e all’interno di
eventuali agenti patogeni (salmonella) o residui farmacologici e
chimici.
Con
l’entrata in vigore del D.L.vo 155 del 26/05/1997 che ha recepito la
direttiva CE 43/93 relativa all’igiene degli alimenti, anche i centri
d’imballaggio e i rivenditori di uova dovranno dotarsi di un piano di
autocontrollo per garantire ancora di più la sicurezza igienica
dell’alimento uovo.

Una guida per la presentazione
dell’uovo extra fresco
Come rispondere alle domande del
consumatore
Il
consumatore deve essere aiutato nella scelta dell’uovo: un alimento
antico, ma ancora attuale per le sue qualità.
1) Quale uovo consumare?
L’uovo
extra fresco:
—
è un uovo freschissimo;
—
per la categoria extra presenta 7 giorni (28 giorni per l’uovo
fresco). (Reg. Cee n. 3300/94).
2) Quante uova consumare?
Nella
dieta settimanale si possono consigliare fino a 3 o 4 uova.
3) Perché consumare le uova?
—
Le uova sono una fonte insostituibile di proteine, ferro, vitamine
gruppo B;
—
il problema del ferro riguarda tutte le persone ed in particolare le
donne;
—
l’uovo è un alimento completo insostituibile e di alto valore
biologico;
—
è ideale in tutti i periodi di affaticamento.
4) Alcune persone dicono: «Non mangio
uova per la paura del colesterolo»
—
per rispondere è sufficiente ricordare che il colesterolo presente nel
tuorlo dell’uovo è di circa 200 mg; una volta era di 250 mg;
—
l’uovo è migliorato per l’alimentazione a base di mangimi vegetali
delle galline.
5)
Alcune persone dicono: «Non mangio uova perché non mi piacciono»
Un
solo uovo offre la possibilità di avere un ottimo senso di sazietà e
di benessere:
—
un uovo da 60 gr. contiene solo 81 calorie;
—
è indicato per le persone che non vogliono ingrassare;
—
in molte diete dimagranti si consiglia l’uovo.
6) Alcune persone chiedono: «Perché le
uova al supermercato non sono in frigo?»
—
durante la raccolta e la vendita si devono conservare le uova in un
luogo fresco (circa 15 gradi);
—
in casa è importante conservare le uova in frigo, nel suo contenitore
di polpa di cellulosa, che permette la giusta traspirazione.
7) Alcune persone dicono: «Non mangio
uova perché non mi fido dell’origine e della freschezza»
L’uovo
extra fresco offre la garanzia di una origine certa e di una qualità
garantita dalla Centrale del Latte:
—
l’uovo viene raccolto tutti i giorni presso i produttori;
—
la Centrale del Latte ritira l’uovo dal punto vendita al 7° giorno;
—
la Centrale del Latte organizza dei controlli perché l’uovo sia sano;
—
il Servizio Veterinario effettua rigorosi controlli sia a livello
produttivo che di raccolta.
8) Alcune persone chiedono: «Come
comportarsi con le due date indicate sulla confezione?»
—
l’uovo extra fresco nei primi 7 giorni esalta le più alte
caratteristiche qualitative, organolettiche ed igieniche;
—
dal 7° al 28° giorno l’uovo diventa «fresco»
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